Nelle piante troviamo certamente tutti gli elementi: terra, acqua, aria, fuoco. Quello che ci interessa è vedere come si presentano e da quale di loro il vegetale è dominato. Precedentemente ho parlato dell’elemento terra, che rappresenta gli aspetti solidi; permette di stare in piedi, ma è anche attivo nell’ avidità, nel nostro attaccamento alla materia o alla persona amata. Per ammorbidire l’atteggiamento rigido e statico ci vuole l’elemento acqua per portare un po’ di vita e cambiamento nell’ essere. Nella trasformazione dal gas al cristallo ritroviamo la capacità di essere flessibile e variabile. Nel corpo la nostra spina dorsale alterna i due elementi: la struttura ossea che dà sostegno per affrontare eretti il mondo e l’articolazione che offre la flessibilità del movimento. Nella vegetazione l’acqua indica la vitalità. Per far germogliare un seme infatti dobbiamo vitalizzare la terra con l’acqua. Mettiamo a confronto l’umidità della foresta tropicale con la vegetazione del secco e caldo deserto. La prima rappresenta l’elemento acqua, l’altra la terra. Nell’una la vita si sviluppa, nell’altra fa fatica a esistere.
Le gocce d’acqua si riuniscono, formano un ruscello, un fiume sempre più grande e si congiungono nel mare. Si può esprimere la propria emozione usando le stesse parole che descrivono il movimento dell’acqua. Le piante che hanno un grande legame con l’elemento acqua, nell’ essenza floreale rispondono a personalità ricche di emozioni. Il tipo Water Violet guarda sotto lo specchio d’acqua e rimugina nel fango della propria ombra. Conosce la profondità della sofferenza con le sue lacrime e non gli crea timore ma tristezza interiore. Le paure di Mimulus vanno affrontate con la capacità di resistere e sopravvivere alla violenza dell’acqua, che è la particolarità dell’erba. Un Impatiens ci insegna a gestire le nostre emozioni cariche di reattività esplosiva (comportamento come i frutti), scaricando tensione come fa la pianta che si libera dell’eccesso d’acqua assorbito durante la notte.
Ritroviamo l’elemento nello sviluppo del fogliame: la Cichorium intybus con la scarsa presenza di foglie è più dominata dalla materia, invece del principio acqua, come Mimulus guttatus con tanto verde. Il Pioppo (Aspen) trasporta fino alla sua cima alta l’acqua dalla terra asciugando il terreno e come il Salice (Willow) è in grado di radicare i rami tagliati dall’albero, che spinti nella terra faranno crescere una nuova pianta. Il nostro Senape selvatico (Mustard) con i piccoli fiori gialli e le sue foglie grandi lo conosciamo per il suo aiuto floreale in situazioni di grande melanconia. Il colore giallo come energia solare, e la potenza dello sviluppo del fogliame risvegliano la capacità di reagire, di vedere la luce e così percepire la fine del buio.
Gabi Krause – medico, esperta in floriterapia