Parlare di fiori e bambini significa aprire una porta su un mondo tutto da scoprire che si arricchisce ogni giorno di esperienze e di emozioni. Amare i bambini vuol dire fornire loro ciò di cui hanno bisogno.
In un epoca molto orientata al bene materiale, i bimbi vivono tensioni interiori che poi esprimono o attraverso sintomi vari, fisici, con precoci somatizzazioni, o emotivi con difficoltà relazionali o scolastiche.
I fiori ci aiutano ad osservarli, a capirli e a fornire loro una risposta dolce ma “energica” che arriva direttamente nel loro piccolo mondo a riportare in armonia quanto è sofferente.
Tutte le età possono trarre giovamento da questa delicata terapia che ci auguriamo diventi sempre più una risposta alle problematiche infantili in pediatria e in psicologia.
Pensiamo ai disturbi del sonno del bambino piccolo, così presenti oggi in una società piena di tensioni. Dopo i primi mesi di vita tranquilli, tanti bimbi iniziano d avere risvegli notturni frequenti, con pianti disperati chiedono la costante presente di una madre rassicurante.
Ricordo una piccola che ho curato: a undici mesi dormiva tutta la notte attaccata al seno della mamma. Al tentativo di staccarla riprendeva subito ad urlare.
Era tranquillizzante per tutte e due dormire assieme, ma il padre cominciava a chiedersi come fare per iniziare a separare la bimba dalla madre. Le misure drastiche non facevano che aumentare il terrore della piccola e il bisogno della vicinanza materna. Abbiamo utilizzato un boccettino da 30 ml preparato con gocce di Rescue Remedy, per far diminuire la tensione e le paure della bimba, assieme a 2 gocce di Chicory per l’angoscia della separazione.
Questa terapia ha permesso ai genitori di adattare una soluzione più rasserenante che ha consentito alla bambina di staccarsi pian piano dal seno, riconoscendo probabilmente la propria individualità. Solo così ha potuto dormire tranquilla nel suo lettino.
Il discorso della separazione dalla madre è molto importante e la ritroviamo sempre nella crescita: dall’inserimento al nido o all’asilo, ai primo mesi della scuola elementare, dell’allontanamento per un campeggio estivo. al servizio militare o al matrimonio. Tante sono le situazioni che sollecitano questo sentimento di abbandono che per il bambino può essere molto profondo e angosciante, Aiutiamolo ad arrivare più preparato possibile agli eventi della vita. Lavorare con i fiori dall’età infantile, vuol dire capire le dinamiche che si instaurano all’interno della famiglia.
Forse ci troviamo di fronte ad una madre che ha paura di lasciare il figlio mentre va a lavorare o un padre che arriva stanco alla sera e non tollera i capricci de figli.
Cosa dire dei “piccoli tiranni” risultati dall’indagine in Italia?
Alcuni avrebbero bisogno di certo di Vine quando vogliono imporre la propria volontà e provocano continuamente.
Spesso però, chi usa i fiori sa che può essere una reazione dopo una fase di forti paure, magari curate con Rock Rose.
Se le paure preoccupano i genitori, che vorrebbe i propri figli forti e sicuri, l’aggressività viene male tollerata, anche quando dimostra l’emergere della personalità. E’ meglio offrire un aiuto ad ogni cambiamento piuttosto che mettere a dura prova la pazienza dell’adulto. Questo vale sicuramente anche per i bambini in età scolare: tante sgridate, tante sollecitazioni ad impegnarsi, punizioni o ricatti non portano l’aiuto che i fiori sanno gentilmente fornire: Larch allora usiamolo per chi non sa attingere dalle proprie capacità con fiducia, Gentian per lo scoraggiamento che non tenta neanche, e Honeysuckle per dare slancio alla crescita quando si vorrebbe rimanere piccoli e giocare. E se i bambini sono stanchi, dopo un’influenza o una malattia infettiva, Olive vale più di un ricostituente, perché porta energia ma anche la pace. Forse quella di cui tutti abbiamo bisogno per sapere dare attenzione e amore a quel mondo piccino che aspetta da noi la guida verso la strada dell’Armonia.
Anna Sasso
Pediatra e psicoterapeuta