il vischio

Cueillette-GuiPORTATORE DI LUCE

Per i Celti il vischio era il simbolo della resurrezione, della sopravvivenza della vita alla morte. Loro consideravano la pianta sacra, una discesa della divinità e dunque simbolo di immortalità e rigenerazione.

Questi aspetti della tradizione intorno alla pianta ci fanno già pensare a un rimedio floreale particolare.  Un’essenza che dia sostegno per affrontare momenti estremi e superare i propri limiti E’ la via tortuosa e buia nella quale l’essenza del vischio porta la luce. La persona ha bisogno di un rinforzo nel collegamento spirituale per andare incontro alla sfida della vita e ritrovare il senso del futuro. Il vischio si associa alla nascita e alla morte, alla voglia di guarire e di vivere risvegliando le nostre forze interiori. Il poeta romano Publio Virgilio Marone racconta che l’eroe della mitologia greco-romano Enea, figlio del mortale Anchise e della dea Venere, per scendere negli inferi a rivedere suo padre usava un rametto di Vischio “il ramo d’oro”. Questa leggenda ha dato al Vischio il significato del potere di essere in grado di “schiudere le porte della morte”.
1217_BnHoverSi uniscono conoscenze in una simbiosi fra la pianta del cielo e dell’albero madre. L’anima che “proviene dal cosmo” e s’incarna nel corpo, è analoga al vischio, che trova nell’albero il suo nutrimento. Ogni specie d’albero come la quercia, il pino o il melo, influisce con la propria saggezza su questa essenza floreale ma importante è anche il periodo dell’anno nel quale è stata preparata.

Con il rimedio floreale si semina una crescita interiore per risvegliare conoscenze antiche rinchiuse nella memoria della preparazione. Un’unione fra il potere curativo del vischio e la saggezza dell’albero ospite.

Gabi Krause

 

 

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